Obbligo vaccinale lavoro: aggiornamento estate 2022
Facciamo insieme il punto della situazione per scoprire cosa è cambiato da gennaio ad oggi, passando per la data spartiacque del 15 giugno 2022
L’obbligo vaccinale sul posto di lavoro è stato introdotto in Italia l’8 gennaio 2022 per tutti i cittadini, italiani ed europei residenti in Italia, che abbiano compiuto 50 anni di età entro la data del 15 giugno 2022.
Ma non solo: l’obbligo vaccinale, che riguardava anche la terza dose booster, prevedendo il completamento di tutto il ciclo vaccinale, è restato in vigore fino al 15 giugno anche per alcune categorie di lavoratori considerati “a rischio”, ovvero:
- tutti i lavoratori del settore sanitario, medici, paramedici e personale di supporto
- tutti i lavoratori impiegati in strutture residenziali, sociosanitarie e socioassistenziali
- tutti i lavoratori delle scuole di ogni ordine e grado, dagli insegnanti al personale ausiliario, delle università, delle istituzioni di formazione
- tutti i lavoratori del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, comprendente come la polizia locale e il personale degli istituti penitenziari
E dopo questa data? Vediamo insieme come sono cambiate le cose a partire dal 15 giugno scorso rispetto all’obbligo di vaccinazione – e quindi di esibizione del Green Pass – per accedere ai luoghi di lavoro.
Obbligo vaccinale lavoro dopo il 15 giugno
A partire dalla data del 15 giugno l’obbligo vaccinale sul lavoro è decaduto per alcune categorie di lavoratori, ma non per tutti.
In particolare, non sono più sottoposti all’obbligo:
- gli over 50
- gli insegnanti e il personale tutto della scuola,
- i lavoratori nel comparto della difesa e della sicurezza
Per chi resta invece l’obbligo di vaccinazione sul lavoro?
Ci sono alcune categorie di lavoratori per le quali permane l’obbligo di vaccinazione fino al 31 dicembre 2022.
La vaccinazione rimane tuttora obbligatoria, e fino al 31 dicembre, per:
- tutti gli operatori sanitari
- i lavoratori delle Rsa
Ricapitolando: a partire dal 15 giugno non è più necessario esibire il Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro per i lavoratori delle varie categorie prima considerate “a rischio” e quindi oggetto di vaccinazione obbligatoria, come insegnanti e over 50, nonché agenti di corpi di polizia.
L’obbligo permane invece per tutti coloro che lavorano in ospedali, Rsa e strutture sanitarie, almeno fino al 31 dicembre – o fino a nuovo ordine.
Obbligo vaccinale e smart working
L’obbligo vaccinale, con relativo obbligo di Green Pass, non è invece mai sussistito per i lavoratori in smart working, dato che questi non sono obbligati a condividere ambienti di lavoro con altri lavoratori.
Relativamente allo smart working si ricorda che fino al 31 Agosto 2022 è ancora possibile utilizzare la modalità semplificata di attivazione, che prevede la comunicazione massiva al Ministero del Lavoro del nominativo dei lavoratori con data di inizio e fine lavoro da remoto, senza necessità di sottoscrizione di accordo tra datore di lavoro e lavoratore.
A partire dal 1° Settembre invece, questo accordo sarà obbligatorio (secondo l’articolo 41-bis del testo del DDL di conversione del DL 73/2022 c.d Decreto Semplificazioni), anche se non sarà necessario comunicarlo al Ministero: basterà inviare in via telematica:
- i nominativi dei lavoratori
- la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile
L’accordo dovrà però essere sottoscritto e conservato agli atti aziendali.
Le modalità e i termini di effettuazione della suddetta comunicazione saranno definiti con apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. I dati così comunicati verranno resi disponibili all’INAIL con le modalità previste dal codice dell’amministrazione digitale (dl 7 marzo 2005, n. 82).
è importante ricordare che, in caso di omissione della comunicazione, è prevista per i datori di lavoro una sanzione pecuniaria che va dai 100 ai 500 euro per ogni lavoratore interessato.
Ne abbiamo parlato qui.
Per tutte le altre informazioni relative all’obbligo vaccinale sul lavoro e alle categorie incluse – e fino a quale data – vi invitiamo a consultare la circolare completa di Terrazzini qui.