18 Marzo 2021

Incentivi assunzioni donne: le agevolazioni per gli imprenditori che assumono lavoratrici svantaggiate

Incentivi assunzioni donne: interessanti agevolazioni contributive per gli imprenditori che assumono donne appartenenti a categorie svantaggiate: tutti i dettagli per il biennio 2021/22 L’INPS, con una nuova circolare le cui disposizioni andranno autorizzate dalla Commissione Europea fornisce chiarimenti in merito agli incentivi assunzioni donne, riconosciuti agli imprenditori che assumono donne svantaggiate per il biennio 2021/22. […] incentivi-assunzioni-donne

Incentivi assunzioni donne: interessanti agevolazioni contributive per gli imprenditori che assumono donne appartenenti a categorie svantaggiate: tutti i dettagli per il biennio 2021/22

L’INPS, con una nuova circolare le cui disposizioni andranno autorizzate dalla Commissione Europea fornisce chiarimenti in merito agli incentivi assunzioni donne, riconosciuti agli imprenditori che assumono donne svantaggiate per il biennio 2021/22.

Una misura che ha come obiettivo quello di promuovere l’occupazione femminile, in un momento storico in cui purtroppo, a causa della pandemia, molte donne hanno perso o hanno dovuto rinunciare al lavoro.

Incentivi assunzioni donne: a quanto ammonta l’esonero

L’esonero previsto è un esonero contributivo totale: questo significa che il datore di lavoro è esentato al 100% dal pagamento dei contributi previdenziali, con delle differenze che riguardano la durata dell’agevolazione e il tetto massimo in euro e che dipendono dalla tipologia di contratto.

  • I contratti full-time a tempo indeterminato beneficiano dell’esonero al 100% per 18 mesi fino ad un massimo di 6mila euro, anche nel caso di trasformazione di un precedente contratto agevolato
  • I contratti a tempo determinato invece possono usufruire dell’agevolazione per un totale di 12 mesi
  • I contratti part-time hanno un massimale inferiore ai 6mila euro all’anno

Restano invece esclusi i contratti di apprendistato, il lavoro intermittente e il lavoro domestico.

Occupazione femminile: a chi spettano gli incentivi?

Vediamo ora quali categorie di imprese e di lavoratrici possono beneficiare di questa agevolazione fiscale.

L’INPS chiarisce che tutti i datori di lavoro privati possono accedere all’incentivo, compresi quelli del settore agricolo. Restano invece escluse le amministrazioni pubbliche come definite dal D.Lgs. 165/2001.

Tra gli altri, hanno diritto al benefit anche:

  • enti pubblici economici
  • società di capitali anche se a capitale interamente pubblico
  • enti morali ed ecclesiastici
  • consorzi industriali e di bonifica

Per quanto riguarda le lavoratrici, l’INPS chiarisce che l’esonero si applica solo all’assunzione di donne lavoratrici svantaggiate, che quindi possiedano almeno uno di questi requisiti:

  • donne di almeno 50 anni che risultano disoccupate da più di 12 mesi
  • donne di qualunque età che risiedono in un’area svantaggiata (Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e che non abbiano avuto, negli ultimi 6 mesi, un impiego stabile
  • donne di qualsiasi età che operano in settori economici caratterizzati da forte disparità occupazionale e che comunque non abbiano avuto, negli ultimi 6 mesi, un impiego regolarmente retribuito
  • donne di qualsiasi età che, a prescindere dalla residenza e dal settore di lavoro, risultano prive di impiego stabile da almeno 2 anni

Incentivi assunzioni donne: come fare richiesta

Il riconoscimento dell’esonero contributivo è subordinato, tra l’altro, al possesso del DURC, ossia al documento attestante la regolarità degli obblighi contributivi, nonché al rispetto degli altri obblighi imposti dalla legge e dai CCNL.

Per maggiori approfondimenti leggi la nostra circolare a questo link.

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