CIRCOLARE n. 19/2021 – Vaccinazione Covid-19 in Azienda – requisiti e obblighi del datore di lavoro
Con riferimento alla ns. Circolare n. 16/2021, che si richiama integralmente, di seguito riportiamo le indicazioni operative ad interim diffuse con la Circolare interministeriale n.15126 del 12 aprile 2021.
Il documento regolamenta l’organizzazione delle attività da parte della azienda o dell’Associazione di categoria di riferimento che intende aderire all’iniziativa, fissando due principi cardine:
▪ l’adesione dei lavoratori/lavoratrici è su base volontaria;
▪ i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali – inclusi i costi per la somministrazione – sono interamente a carico del datore di lavoro.
I datori di lavoro, anche in forma aggregata potranno chiedere il supporto delle Associazioni di categoria e programmare le vaccinazioni :
▪ direttamente nel luogo di lavoro, o in alternativa:
▪ ricorrere a strutture sanitarie private attraverso apposite convenzioni;
▪ avvalersi delle strutture dell’INAIL territorialmente competenti.
Premesso che la vaccinazione in azienda può essere effettuata indipendentemente dall’età dei lavoratori/lavoratrici, sono stati individuati 6 presupposti preliminari e imprescindibili per la realizzazione dei piani vaccinali:
- la disponibilità di vaccini;
- la disponibilità dell’azienda;
- la presenza / disponibilità del medico competente o personale sanitario adeguatamente formato;
- la sussistenza delle condizioni di sicurezza per la somministrazione di vaccini;
- l’adesione volontaria ed informata da parte delle lavoratrici e dei lavoratori;
- la tutela della privacy e la prevenzione di ogni forma di discriminazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Modalità di adesione
L’Azienda o l’Associazione di categoria di riferimento che intende aderire all’iniziativa ne dà comunicazione all’Azienda sanitaria di riferimento – secondo modalità da disciplinare a livello Regione / provincia autonoma – ,
la quale, verificata la disponibilità dei vaccini e la sussistenza dei requisiti necessari per l’avvio e la gestione dell’attività, concorda la modalità di ritiro dei vaccini a cura del medico competente o del personale sanitario individuato dal datore di lavoro.
Il soggetto che ritirerà i vaccini dovrà garantirne la corretta gestione con particolare riferimento al mantenimento della catena del freddo.
Per l’avvio dell’attività è necessario che l’azienda sia in possesso dei seguenti requisiti:
▪ popolazione lavorativa sufficientemente numerosa;
per favorire i datori di lavoro con pochi lavoratori/lavoratrici sono possibili modalità organizzative anche promosse da Associazioni di categorie, nell’ambito della bilateralità, destinate a coinvolgere lavoratori/lavoratrici di più imprese;
▪ sede nel territorio dell’Azienda Sanitaria che fornisce i vaccini:
resta inteso che i lavoratori/lavoratrici possono aderire alla vaccinazione indipendentemente dalla propria residenza, che può anche essere fuori regione, così come possono decidere di essere vaccinati/e nei punti vaccinali delle Aziende sanitarie.
▪ struttura organizzativa e risorse strumentali /di personale adeguati al volume di attività previsto, in grado di garantire il regolare svolgimento dell’attività ed evitare assembramenti;
▪ dotazione informatica idonea a garantire la corretta e tempestiva registrazione delle vaccinazioni;
▪ ambienti idonei per l’attività, commisurati al volume di vaccinazioni da eseguire, sia per la fase preparatoria (accettazione), sia per la seduta vaccinale (ambulatorio/infermeria) sia per la fase successiva (osservazione post-vaccinale).
Organizzazione della seduta vaccinale
L’adesione volontaria dei lavoratori/lavoratrici è raccolta dal medico competente o dal personale sanitario opportunamente individuato, che potrà valutare preliminarmente specifiche condizioni di salute, nel rispetto della privacy, che indirizzino la vaccinazione in contesti sanitari specifici dell’Azienda sanitaria di riferimento, che ne assicura la necessaria presa in carico.
La campagna di vaccinazione aziendale negli ambienti di lavoro deve avvenire secondo modalità che garantiscano:
– pianificazione dell’attività con adeguato anticipo, in considerazione della complessità organizzativa;
– rispetto delle misure di prevenzione anti-contagio;
– adeguata informazione ai soggetti destinatari delle vaccinazioni (datori di lavoro / lavoratori/lavoratrici) relativamente alle modalità organizzative e, più specificatamente, sulla somministrazione del vaccino previsto;
– accettazione dei lavoratori /lavoratrici aderenti assicurata da personale specificatamente incaricato (interno/esterno);
– rispetto della modulistica predisposta a livello nazionale relativa a scheda anamnestica e consenso informato;
– rispetto delle indicazioni tecniche e delle buone pratiche relative a conservazione, preparazione e somministrazione del vaccino;
– programmazione e preparazione alla gestione di eventuali eventi avversi, anche in coerenza con i piani delle emergenze nei luoghi di lavoro;
– rispetto delle indicazioni regionali per l’alimentazione dei flussi informativi.
Per un approfondimento della materia e dei dettagli tecnico-operativi per l’organizzazione dei piani vaccinali in Azienda, si rinvia al testo integrale della Circolare Interministeriale n. 15126 del 12 aprile 2021 – che riporta un elenco dettagliato della normativa di riferimento ( decreti ministeriali – ordinanze del Commissario straordinario Covid-19 – circolari ministeriali ) – e ai relativi allegati:
- Allegato 1. – VACCINAZIONE ANTI-COVID MODULO DI CONSENSO
- Allegato 2 – VACCINAZIONE ANTI – SARS-CoV2/COVID-19
ELENCO QUESITI PER MODULO STANDARD DI TRIAGE PREVACCINALE
ELENCO QUESITI PER MODULO STANDARD DI ANAMNESI COVID-19-CORRELATA
Distinti saluti.
TERRAZZINI & PARTNERS